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Chi sono e come posso aiutarti

Mi chiamo Michela, sono nata negli anni ’70, sono una imprenditrice bresciana cresciuta a stretto contatto con la natura.

Sono sempre stata molto curiosa e creativa e dopo 7 anni chiusa in un ufficio, ho capito che non era in quell’ambiente che avrei potuto sentirmi realizzata.

Ho trasformato il mio sogno in un lavoro creando un luogo speciale nella natura per fare un tipo di turismo che all’epoca era piuttosto sconosciuto.

Un luogo che diventa attrattivo per l’esperienza che si vive al suo interno, non tanto per il valore del posto in sé.

Questa è stata la scommessa vinta sin dall’apertura.

Nel 2005 ho ideato e realizzato Giocabosco, un piccolo Parco Tematico in un bosco di querce che ospita circa 10.000 bambini all’anno tra gite scolastiche o con la famiglia.

In quell’anno è iniziata la mia avventura da imprenditrice.

Dall’esperienza di Giocabosco e da quella successiva con CreaParcoTematico con il quale ho progettato vari parchi in tutta Italia, ho raccolto un bagaglio di competenze a 360° per aiutare le persone che hanno un sogno simile al mio a concretizzarlo.

Il turismo esperienziale ora è una realtà affermata ed è più facile oggi cominciare un’attività di questo tipo.

Come posso aiutarti?

Posso aiutarti sia che tu abbia già una struttura ricettiva da valorizzare con nuove proposte di esperienza per i tuoi ospiti, sia che tu abbia solo l’idea di metterti in proprio, ma non sai da che parte cominciare.

Posso aiutarti a creare una strategia per iniziare una nuova attività, oppure affiancarti nel progettare attività ed esperienze originali.

Ho preparato delle guide online se vuoi iniziare a lavorare subito da sola/o oppure possiamo fare una call e cominciare insieme.

Per qualsiasi informazione SCRIVIMI

Quale terreno serve per aprire un Parco Tematico?

Possiedi un terreno oppure non ancora, ma hai il sogno di aprire un Parco tematico e cercando in internet non trovi risposta a questa domanda?

Questo è uno degli ostacoli che incontrano le persone che vogliono aprire un Parco Tematico e cominciano a cercare informazioni in merito.

È infatti anche la domanda che mi viene posta ad ogni consulenza: “Quale terreno serve per aprire un Parco Tematico?”

Oppure: “Il mio terreno ha i requisiti urbanistici per poter realizzare un Parco Tematico?”

Molte persone credono che possono fare ciò che vogliono sul proprio terreno privato, a patto di non costruire nessun edificio, ma questo non è vero.

Capire la destinazione d’uso più adatta per realizzare un Parco Tematico è piuttosto complicato e spesso il tecnico, geometra o architetto al quale ti puoi rivolgere, non conosce la riposta perché la legge non è chiarissima in materia e perché i Parchi/Percorsi Tematico sono poco diffusi in Italia.

Giocabosco è un Parco Tematico nato nel 2005.

Qui di seguito trovi la descrizione di Parco Tematico in Wikipedia e come vedi nella sezione “Alcuni parchi” è nominato anche Giocabosco, però nella legislazione urbanistica italiana il Parco Tematico non è incluso.

Ma cos’è la Destinazione d’uso

La destinazione d’uso di un terreno è una classificazione che viene utilizzata per indicare dettagliatamente la funzione e le attività che possono essere svolte in uno specifico terreno.

Le destinazioni d’uso sono (residenziale, industriale, artigianale, commerciale, agricolo…).

Se possiedi un terreno, prima di tutto devi sapere quale è la sua destinazione d’uso, se non possiedi nessun documento che ti dice questo dato, devi richiedere in Comune il certificato di destinazione urbanistica del terreno in oggetto.

Quando hai ottenuto il Certificato e conosci la destinazione urbanistica, nelle norme tecniche di attuazione del piano urbanistico trovi le informazioni che ti servono.

Per ogni destinazione d’uso ci sono attività ammesse e attività non ammesse. Non troverai in nessuna delle due, la dicitura specifica Parco Tematico. Questo perché purtroppo non è ancora regolamentato per legge. È comunque possibile capire se in quella zona è possibile fare questo tipo di attività attività.

Non è sicuramente facile orientarsi in questo campo, se hai bisogno di sapere esattamente quale è la giusta destinazione urbanistica leggi le guide o prenota una consulenza.

Quale terreno serve per aprire un Parco Tematico?

Se dal punto di vita urbanistico è possibile creare un Parco Tematico sul tuo terreno, ci devono comunque essere dei requisiti minimi indispensabili che riguardano l’accesso, la sicurezza, le dimensioni, la piantumazione, che vanno considerati prima di iniziare a progettare un parco.

Se queste caratteristiche sono favorevoli sicuramente il costo di realizzazione del parco sarà di molto inferiore.

Diversamente se vanno fate opere sul terreno per portarlo alle condizioni ottimali per il parco, i costi potrebbero essere importanti.

Queste sono valutazioni che vanno fatte in fase preliminare di progetto, se hai bisogno di un sopralluogo per capire se il tuo terreno possiede queste caratteristiche, guarda qui.

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Cos’è un Parco Tematico

È un luogo di intrattenimento con delle caratteristiche precise.

Il Parco Tematico è spesso confuso con il Parco Divertimenti, la legislazione stessa in materia di Parchi fa una notevole confusione sull’argomento.

Questa è la definizione molto generica di Wikipedia.

Cos’è un Parco Tematico

I Parchi Divertimento possono essere tematici, se pensiamo a Ferrari Land ad esempio, dove tutto ci parla della Ferrari, ma nella maggior parte dei casi non c’è un vero tema che lega l’esperienza all’interno del parco divertimenti se non la mascotte.

La mia definizione di Parco Tematico

Un Parco Tematico è un luogo di intrattenimento, ma non solo, che ha queste caratteristiche precise:

  • circoscritto cioè recintato ed ha un unico ingresso,
  • si accede pagando un biglietto,
  • tutte le attività, le esperienze e i servizi sono tematizzati,
  • il personale è travestito e tutti i servizi sono a tema, dai servizi igienici ai punti ristoro,
  • Il fine può essere solo il divertimento (senza didattica/apprendimento),
  • i Parchi Tematici propongono ai visitatori tutti i servizi necessari per trascorrervi un’intera giornata e in taluni casi anche passarvi la notte

Il Parco Tematico e il Percorso Tematico sono la stessa cosa?

Il Parco e il Percorso Tematico hanno caratteristiche differenti, non sono la stessa cosa. Realizzare un Percorso Tematico è più semplice e meno costoso rispetto ad un Parco.

Per approfondire leggi le Guide online.

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Quali permessi servono per aprire un Parco Tematico?

I permessi che servono per aprire un Parco Tematico dipendono principalmente da due fattori:

  • quale forma giuridica vuoi dare a questa attività,
  • se hai intenzione o meno di fare opere edilizie.

Decidere quale forma giuridica (società, ditta individuale, p.iva agricola, associazione) dare all’attività è fondamentale per capire come muoversi con i permessi. È importante anche per impostare il progetto e la strategia per raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati per questa attività.

Se hai bisogni di aiuto per sapere qual’è la forma giuridica più adatta al Parco Tematico e all’idea che hai in testa guarda le guide online.

Per opere edilizie si intende la costruzione di servizi igienici, bar, ecc., in quel caso vanno chiesti tutti i permessi per le opere edilizie prima dei permessi per l’attività.

Quali permessi servono per aprire un Parco Tematico?

Il consiglio che posso darti è di non andare impreparata/o a parlare in Comune.

Se vai e chiedi “Quali permessi servono per aprire un Parco Tematico?” potrebbero non capire di cosa staiparlando.

Essendo questo tipo di attività non normato nello specifico, spesso se si chiedono informazioni su come fare e cosa quali permessi servono, viene risposto che non si può fare.

È meglio presentare direttamente la documentazione necessaria per avviare l’attività.

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Sostenibilità economica di un Parco Tematico

I sogni sono il sale della vita, ma possono essere la nostra rovina se non aggiungiamo una buona dose di concretezza ai nostri progetti.

Da un’idea, da un sogno, da una passione può nascere il lavoro ideale, ma non bastano questi tre ingredienti perché il progetto sia sostenibile.

Cosa vuol dire sostenibilità economica?

Significa che l’attività che stai per intraprendere deve generare un reddito per te e i tuoi collaboratori (se ci sono). Può sembrare scontato che un lavoro debba dare un reddito, ma spesso succede che si lavori tanto e alla fine resti ben poco.

Serve un piano definito fin da subito, non un business plan dove si fanno quadrare i conti sulla carta, ma che non ci aiuta nel quotidiano a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Sostenibilità economica di un Parco Tematico

È possibile rientrare dell’investimento di un Parco Tematico molto velocemente, uno o due anni, se si fanno le scelte giuste.

Quando io ho aperto 18 anni anni fa Giocabosco, sono rientrata il primo anno ed ho avuto anche un piccolo utile.

Se fai un’analisi di mercato e guardi a quale prezzo vengono vendute le esperienze nella tua zona, facilmente ti accorgerai di chi non ha una sostenibilità economica nella propria attività.

C’è chi ha un approccio più da ente di beneficenza che da imprenditore, questo perché non si sente sicuro della propria proposta e quindi si svende.

Oppure c’è chi punta sulla quantità, tiene i prezzi stracciati e lavora con gruppi numerosissimi.

Questi sono errori che si possono evitare in partenza se si struttura una STRATEGIA con obiettivi chiari e misurabili.

La strategia per te sarà una guida, una bussola che ti porterà a prendere una determinata strada e che ti aiuterà a non abbandonarla nei momenti di smarrimento.

Questo non significa che non si potrà modificare la rotta man mano, ma che tutto sarà fatto con un metodo chiaro che ti porterà a raggiungere gli obiettivi prefissati all’inizio.

Quando io ho aperto la mia attività non ho avuto supporto, ne avevo esperienza, avevo solo una visione che mi ha fatto da faro, ma non è bastata a farmi evitare una marea di errori.

Col tempo, con il lavoro, con la formazione continua, ho imparato che avere un piano fa la differenza.

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Perché DEVO scoprire qual è il MIO cliente ideale?

Potresti pensare che cercare il tuo cliente ideale sia un lavoro superfluo e noioso, invece è uno dei lavori principali sui quali si deve basare la tua strategia di bussines.

Perché DEVO scoprire qual è il MIO cliente ideale?

Se non ti chiedi chi è il tuo cliente ideale, come puoi sapere cosa gli piace?

Se non sai cosa gli piace, probabilmente sprecherai energie e risorse per offrire servizi che non interessano ai clienti che arrivano.

Cercando di accontentare tutti non accontenterai nessuno.

Se non ti chiedi chi è il tuo cliente ideale, come puoi soddisfarlo?

Non tutti i target di clienti hanno le stesse esigenze. Anche le necessità più elementari dipendono da molti fattori, sesso, età, potere di spesa, abitudini, aspettative, compagnia. Un bambino piccolo ha bisogno di una alzatina per arrivare al lavandino, un uomo anziano avrà altre necessità.

Se non ti chiedi chi è il tuo cliente ideale, come puoi stupirlo?

Dando per scontato che la tua struttura sia in un bel luogo, sia pulita, sia comoda da raggiungere e che tu sia molto cortese, non credo comunque che senza conoscere il tuo cliente potrai stupirlo, anzi rischi di offrire un servizio che ritiene inutile o che addirittura lo infastidisce.

Se non ti chiedi chi è il tuo cliente ideale, come puoi organizzare le esperienze migliori?

Ci sono innumerevoli esperienze che puoi proporre ai tuoi clienti. Facendo rete con le realtà e i professionisti del territorio sei in grado di organizzare le esperienze più originali che abbiano mai fatto!

Ovviamente non puoi proporre di fare rafting ad una signora di 80 anni. Nella speranza di accontentare la maggior parte dei clienti ti organizzerai raccogliendo tantissime esperienze diverse, oppure farai come fanno la maggior parte dei tuoi competitor, lascerai a disposizione qualche volantino dei parchi e poco altro.

Se non ti chiedi chi è il tuo cliente ideale, come puoi comunicare con lui/lei?

La comunicazione è fondamentale per trovare nuovi clienti, per mantenere quelli che già sono stati da te, per fare in modo che questi ultimi restino in contatto con te e parlino bene di te.

Ogni target ha il suo linguaggio e i suoi canali di comunicazione.

Eccoti qualche esempio pratico per farti capire meglio.

Non puoi offrire ad un single un laboratorio didattico in una fattoria, cosa che invece che sarebbe apprezzata da una famiglia con bambini età 4-10 anni.

Per una famiglia con bambini piccoli trovare un bellissimo angolo con tutto il necessario per un cane può stupirli o infastidirli?

Una coppia giovane senza figli che trova in bagno un fasciatoio e tutto il necessario per il cambio invece di qualche idea romantica, apprezzerà oppure no le tue attenzioni?

I contenuti che crei sui social e sul tuo sito devono parlare al tuo cliente ideale, se vuoi parlare a tutti, finisci per parlare a nessuno.

Seguimi su Instagram per restare aggiornata/o

Leggi: perché ho creato Giocabosco Business

Leggi: Tendenze di viaggio 2022

Perché Giocabosco Business

Quando 17 anni fa ho deciso di aprire Giocabosco avevo un obiettivo chiaro e segreto.

Segreto perché… chi mi avrebbe creduta se lo avessi detto ad alta voce?

Spesso gli obiettivi corrispondono ai sogni e il mio sogno era che Giocabosco diventasse il Parco tematico Didattico più piccolo, ma conosciuto ed amato del nord Italia.

Ci sono riuscita? Credo proprio di si e il segreto per arrivarci, oltre alla passione, è stato aver sempre chiaro il mio obiettivo e muovere ogni passo in funzione di esso.

Ho incontrato tante persone a Giocabosco in questi anni che sono venute si per fare l’esperienza con i loro bambini, ma anche per parlare con me.

C’è chi vuole fare un parco, chi ha un agriturismo o b&b e vuole specializzarsi a ricevere solo le famiglie, chi ha il sogno di ospitare gite scolastiche nella propria struttura.

Cerco sempre di ascoltare e aiutare tutti quelli che riesco, ma ho capito che le persone da me vogliono qualcosa in più.

Mi invitano ad andare da loro, mi scrivono, mi chiamano.

Ecco perché ho creato Giocabosco Business, ho deciso di offrire dei contenuti che possano essere d’aiuto a chi davvero ha il coraggio di fare il primo passo per spostarsi da dove si trova verso il raggiungimento degli obiettivi di business prefissati.

Se anche tu sei tra queste persone, puoi seguire questo nuovo profilo Instagram https://www.instagram.com/giocabosco_business/ e cominciare a riflettere e a fare i compiti, di materiale c’è n’è e ce ne sarà ogni giorno di più. 

L’obiettivo è portare le persone interessate a creare un’offerta di valore che le faccia distinguere con una proposta originale, ben organizzata e di successo. 

Oltre ai contenuti gratuiti, posso aiutarti con una consulenza personalizzata.

Tendenze di viaggio 2022

secondo la ricerca di Booking.com

È cambiato il modo di viaggiare, sono cambiati i bisogni e le aspettative dei viaggiatori.

Secondo una ricerca fatta da Bookink.com, questi sono i 7 trend che rispecchiano le tendenze di viaggio 2022. Fonte https://www.booking.com/c/trends/travelpredictions2022.html

1. Viaggiare per stare bene e prendersi cura di se’ stessi

Il viaggio è visto come una cura necessaria per il corpo e per lo spirito, il desiderio è di cogliere ogni opportunità per staccare dalla vita di tutti i giorni, anche brevemente, per ritagliarsi momenti di benessere.

2. Niente lavoro in vacanza

Staccare completamente. Siamo passati dalla necessità di essere sempre connessi e operativi al desiderio di ritagliarsi dei momenti di evasione totale.

3. Riscoperta dei piaceri semplici negati negli ultimi due anni

Le persone apprezzano maggiormente le cose semplici, le passeggiate, la natura, la tranquillità.

4. Ricerca di esperienze genuine rappresentative della cultura autentica del luogo.

I nuovi viaggiatori sono alla ricerca di esperienze esclusive alla riscoperta della cultura e della tradizione locali.

5. Voglia di socializzare in vacanza.

L’isolamento ha portato la voglia di conoscere gente, di fare esperienze che avvicinino il viaggiatore a chi lo ospita, di fare esperienze condivise con gli abitanti e gli altri turisti.

6. Flessibilità, improvvisazione, senso di avventura, voglia di cogliere le opportunità al volo, senza pianificare troppo.

Questo significa che il viaggiatore è attento alla comunicazione delle mete preferite ed è pronto a cogliere ogni occasione per evadere e fare esperienze, non solo fuori regione ma anche in prossimità del luogo dove vive.

7. Fiducia nella tecnologia a sostegno dei bisogni dei viaggiatori con app e servizi digitali.

Il viaggiatore sa che sarà sempre più semplice prenotare, avere informazioni, avre assistenza attraverso la tecnologia ed apprezza quando trova dei servizi digitali a sostegno dell’esperienza di viaggio.


Lavora su ognuna di queste tendenze per migliorare il tuo servizio e andare incontro ai bisogni del tuo cliente ideale.